Di Ersinija Galin
Quando l’alcool diventa un’ossessione e il bere diventa compulsivo? Qual è il punto di non ritorno? Quali sono i segnali che indicano che il bere è diventato un problema?
Non ci sono risposte empiriche, esiste tanta letteratura al riguardo sia scientifica che triviale.
Ma per uscirne non ci sono schemi, non ci sono medicinali o metodi certi per risultati certi.
Si parte dalla consapevolezza che si ha un problema e che lo si vuole risolvere. Si può incolpare gli altri, il destino, persino l’altro da sé, ma per uscirne bisogna procedere a piccoli “passi”.
Il primo recita:
Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcool, e che le nostre vite erano diventate ingovernabili.
Da qui si percorrono gli altri undici.
AA (Alcolisti Anonimi) è un’associazione di auto-mutuo aiuto. E’ apartitica, apolitica, non è legata ad alcuna religione. Si tratta di un’associazione di uomini e donne che mettono in comune fra di loro: esperienze, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare gli altri ad uscire dall’alcolismo. L’unico requisito per essere membri di AA è il desiderio di smettere di bere.
A Milano esistono 19 gruppi che garantiscono più di un “incontro” quotidiano nell’arco dell’intera settimana.
AA non ha elenchi né registri dei partecipanti ed è proprio grazie all’anonimato che tutela l’individualità personale. Non ci sono medici o psicologi. Semplicemente le persone raccontano le loro vite.
Il Diciotto ha intervistato due membri che abitano in zona e che desiderano promuovere AA nei confronti di coloro che possono aver bisogno di aiuto: Martina ed Eugenio (nomi di fantasia).
Martina confessa: “Io bevevo per trovare conforto e superare alcune situazione difficili del quotidiano. Dopo un paio di bicchieri era più facile affrontarle. Poi è diventata un’ossessione. Ero entrata in un circolo vizioso: procurarmi le bottiglie, nasconderle, ricordarmi in ogni momento dove trovare la bottiglia per riempire il bicchiere.”
Aggiunge Eugenio: “Se una persona vuole smettere di bere in AA ha una possibilità di farcela”.
Il bere diventa l’unica ragione dell’esistenza, all’alcolista compulsivo non interessa più vivere, non interessa più la famiglia, gli amici, il lavoro, gli hobby. Non sente più nulla. Vive per bere e beve da solo. Finché non tocca il fondo.
Quando si tocca il fondo?
Martina spiega che il momento che le ha fatto capire che aveva toccato il fondo è stato quando si è vista negli occhi spaventati del proprio figlio mentre lo stava schiaffeggiando in preda a un raptus. In quel momento ha preso coscienza che aveva un problema serio e che doveva affrontarlo e risolverlo.
Prosegue Eugenio: “Si incomincia a pensare che si può avere una vita più tranquilla anche senza l’alcool”.
Per Martina l’unica possibilità che aveva per smettere di bere era accettare la vita per quello che è, e rinunciare ad avere a disposizione un biberon (ovvero, la bottiglia), al quale si aggrappava per superare i momenti più difficili. Doveva imparare ad affrontare la vita di ogni giorno senza “il bicchiere”.
Eugenio commenta “Entrare in AA vuol dire riconoscersi in un insieme e nelle stesse persone che hanno lo stesso problema: la dipendenza dall’alcool che porta ad un bere compulsivo e cercare di uscirne”.
Non sempre il percorso è lineare. Ci sono ricadute e bisogna poi rimettersi in carreggiata. “E’ un compagno di viaggio che ci obbliga a conoscerci e ad ammettere le nostre fragilità per poi superarle,“ chiosa Martina. ”Ognuno ha un proprio percorso di vita e di recupero dalla dipendenza dall’alcool che è unico. Puoi decidere di non bere, per un giorno, poi due, poi tre, poi diventa una settimana, un mese, un anno. Attenzione che però il mostro è sempre lì, pronto a divorare la tua autostima e la tua buona volontà, ecco che c’è AA.”
Il metodo
Un metodo che funziona dal 1935 quando due alcolisti americani hanno scoperto che raccontandosi le proprie esperienze potevano aiutarsi perché c’era una matrice comune. Allora si usava avere un gettone per telefonare, oggi il kit di sopravvivenza è un telefono cellulare, un opuscolo con alcuni numeri di telefono da utilizzare per interrompere la catena cinetica del bisogno. Chiamare un AA prima di aprire la bottiglia e versare l’alcool nel bicchiere è già un passo per evitare di ricominciare.
Non ci sono registri di iscritti in AA; l’anonimato è garantito sempre. Per far parte di AA è sufficiente il semplice desiderio di smettere di bere.
Non è chiesta nessuna quota di iscrizione, la partecipazione è assolutamente gratuita. In sostanza si diventa membri di AA nel momento in cui si dichiara di essere alcolisti e si decide di smettere.
Come contattare un Gruppo AA:
Chiamando il
Numero Verde 800 411 406
Cellulare Stratico: 3347469665
https://www.aa-arealombardia.it/milano.html
Inviando una richiesta tramite il modulo presente nella pagina “contatti”