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Roberto Rognoni, Valentina Montresor, Renata Gastoli, Franca Ferrari, Valentina Cavestri, Marzia Rognoni, Giuseppe Cilento e l’allora direttore della rivista Claudio Mollo iniziarono nel 1980 pubblicando quattro pagine con una periodicità casuale, condizionati dalla ricerca di una raccolta sufficiente di pubblicità che potesse coprire le spese.

Pubblicarono anche le loro Intenzioni, ovvero <<cosa ci proponiamo con questo giornale>>

1.

Per cercare di migliorare socialmente la nostra zona, per cercare di vivere un poco meglio occorre anche convincersi che i cittadini devono partecipare alle scelte che vengono operate per la zona dagli organismi legalmente preposti.
Per cui è necessario conoscere come funziona l’organizzazione amministrativa e i limiti che il decentramento comunale impone al Consiglio di zona.

Il giornale nasce con l’intendimento di diventare strumento e mezzo di comunicazione tra il cittadino e il Consiglio di Zona. Il cittadino, convinto che le sue idee e riflessioni possano cambiare la realtà della zona 18, è il tipo di lettore attivo a cui noi intendiamo rivolgerci.
Desideriamo inoltre stabilire un rapporto vivo e stimolante tra cittadini pubblicando, oltre alle notizie, tutte le chiarificazioni che ci verranno richieste, nonché i suggerimenti, le lamentele dandoci una mano nella risoluzione dei problemi più sentiti nella zona.

2.

I problemi, che purtroppo caratterizzano l’ambiente in cui noi viviamo, sono molti e di diversa natura.

Desideriamo UNA ZONA IN CUI SIA PIACEVOLE VIVERE, in cui svolgere attività sociali che arricchiscano noi e le nostre famiglie, un luogo in cui ritornare volentieri dopo il lavoro. L’iniziativa del giornale è nata dalla necessità anche del Consiglio di Zona di comunicare coi cittadini. L’idea è diventata praticamente possibile finanziandoci con la pubblicità di alcuni negozianti. A loro, che per primi ci hanno dato fiducia, porgiamo i nostri ringraziamenti.

3.

Il giornale non diventerà una celata occasione di propaganda politica per nessun partito; di questo si rende attualmente garante il gruppo di redazione che si è in parte formato spontaneamente. Noi non siamo giornalisti e tutti quanti abbiamo esperienze di lavoro ben diverse da quelle che richiederebbe la compilazione di un giornale. Non aspettatevi articoli altisonanti o teorici; il giornale si riproporrà solo se determinerà un dialogo o comunque una adesione attiva con i lettori.

Da quel giorno i “baggesi” non hanno smesso di amare una rivista che ha sempre sottolineato la storia di un piccolo borgo non sempre cresciuto con un coordinamento sociale-urbanistico-logistico ma che ha sempre attirato l’attenzione dei milanesi per le sue particolarità.

L’antica tradizione nel volontariato e la voglia dei baggesi di “fare del bene” ha favorito tante aggregazioni fra cittadini attivi che hanno altresì contribuito alla nostra stampa informativa nella speranza di cogliere opportunità per una evoluzione positiva della zona.

FU QUESTO IL NOSTRO PRIMO OBIETTIVO DA GENITORI.