Solitudine e pandemia. Una delle conseguenze della pandemia è stata quella di far sentire ancora più sole le persone già sole, come per esempio gli anziani. Ecco che, per venire incontro agli over 55enni sia soli che non, hanno riaperto lo scorso mese di luglio i centri socio ricreativi culturali di Milano.
Tra questi, a Quinto Romano (Milano) ha riaperto anche il Centro Poma http://www.carlopoma.com/di via Caio Mario 18. Lo si può frequentare in tutta sicurezza: misurazione della febbre e controllo del green pass all’ingresso e distanziamento durante le molteplici attività di intrattenimento.
Le attività che si possono praticare al Centro variano dai corsi di informatica a lezioni di pittura su stoffa, dalle lezioni di inglese al cucito creativo dallo yoga alla ginnastica e al pilates, dalla storia dell’arte alla tombola, dalle conferenze ai pomeriggi danzanti (la domenica dalle 16 alle 19) con musica al vivo. Il centro, gestito interamente da volontari, è aperto sette giorni su sette, dalle ore 9 alle ore 19.
Inoltre il Centro mette a disposizione alcuni spazi per le attività psicomotorie dei disabili della Cascina Bianca e per i momenti di incontro della Rete Alzheimer. Non solo. Durante la passata stagione invernale alcuni spazi, dati in gestione all’Opera San Francesco, sono stati utilizzati per offrire riparo e un pasto caldo ad una ventina di senzatetto durante la notte.
Purtroppo con l’arrivo dell’inverno non è stato possibile accendere il riscaldamento in quanto dopo diversi sopralluoghi dei tecnici incaricati dal Comune di Milano, proprietario dell’immobile, si è constatato che le caldaie erano rotte e non potevano essere riparate e quindi dovevano essere sostituite.
Dei 466 iscritti quasi un terzo frequenta con costanza il centro, unico punto di incontro a Quinto Romano. Qui gli over 55enni possono passare in sicurezza qualche ora in compagnia, scambiando qualche chiacchera oppure dedicandosi a qualcuna delle molteplici attività offerte.
Le temperature rigide di questo periodo e la mancanza di possibilità di scaldare adeguatamente i locali con i caloriferi elettrici e gli inverter dell’impianto di condizionamento ha fatto scendere la presenza dei soci al centro a poco più del 10% del totale degli iscritti. Molti corsi sono stati sospesi o cancellati, come quello di yoga e di ginnastica, in quanto gli stessi istruttori si sono rifiutati di far esercitate i propri allievi al freddo.
Solitamente la frequenza giornaliera si attesta tra il 30 % e il 40%.
Abbiamo interpellato Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano e riportiamo integralmente quanto inviatoci per mail: “Purtroppo il guasto richiede la sostituzione completa delle due caldaie che riscaldano il CSR Carlo Poma di via Caio Mario 18; secondo i tecnici non è possibile un intervento di riparazione.
Al momento non abbiamo avuto indicazioni in merito ai tempi necessari all’intervento in quanto bisogna bandire una Gara.
Il presidente ha anche ipotizzato una installazione di split , ma probabilmente c’è un problema di carico elettrico, da valutare ed è già in programma un ennesimo sopralluogo dei nostri tecnici
Siamo quotidianamente in contatto con il Centro, per rassicurarli e monitorare la situazione”.
E’ comprensibile che con una pandemia tutt’ora in corso, non è stato possibile eseguire i controlli necessari in tempo utile per scoprire il malfunzionamento delle caldaie e provvedere alla loro sostituzione, prima dell’inizio della stagione invernale. Ci auguriamo che i lavori vengano eseguiti in tempi brevi di modo da permettere ai soci di riprendere presso il Centro Poma le loro attività quotidiane, oltre che in sicurezza, anche in un ambiente con temperature adeguate.
Per informazioni: csra.carlopoma@gmail.com