A Milano le statue di tre illustri personaggi si svegliano una mattina di febbraio ricoperte da un panno blu. Sono Manzoni, Leonardo da Vinci e Cristina Trivulzio Belgioioso; ai loro piedi, nelle centralissime piazze che le ospitano, un pannello con la foto di un senzatetto che dorme avvolto in un sacco a pelo. “Saverio, come Leonardo, stanotte ha dormito qui. Copriamo le persone più importanti della città“. Questa l’efficace trovata di ‘Progetto Arca’ per comunicare, nel 2024, uno dei propri scopi: l’aiuto a chi non ha una casa. Nella sua pluritrentennale storia di solidarietà ‘Progetto Arca’ ha concretamente aiutato, oltre agli homeless, anche tossicodipendenti, profughi e persone in difficoltà. Ha sostenuto progetti internazionali in India, ed è stata attiva, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, nel campo di Milisauti.
A Baggio, presso Cascina Vita Nuova, ‘Progetto Arca’ gestisce un progetto di housing sociale inaugurato nell’ottobre del 2021, ove accoglie in nove appartamenti alcune persone senza fissa dimora assieme ai loro cani (il diciotto, Novembre 2021, Geminiani, p. 6). Dal 2022 Cascina Vita Nuova offre tre nuovi servizi: una mensa, che dispensa quasi 100 pasti al giorno sia agli ospiti sia a famiglie fragili, il Social Market, a disposizione di famiglie segnalate dai servizi sociali, e il Guardaroba Solidale.
Nella “cittadella della solidarietà”, come viene chiamata Cascina Vita Nuova – Giogina Venosta, questo il nome per esteso, entra in azione, accanto a ‘Progetto Arca’, il secondo protagonista della nostra storia. È Leroy Merlin che a ‘Progetto Arca’ ha “prestato” i propri dipendenti. In che senso?
Per quanto meno sviluppato che in altri paesi, sta prendendo piede anche in Italia il volontariato aziendale. Un ente non profit e un’azienda stipulano un patto di solidarietà. A favore di un bene o di un beneficio che andrà a vantaggio della comunità, l’azienda incoraggia i propri dipendenti a prestare alcune giornate di volontariato, in orario di lavoro, in collaborazione e con l’ente non profit. I lavoratori, durante l’assenza per volontariato, maturano la retribuzione e godono delle normali coperture assicurative e previdenziali. L’azienda potrà dedurre il costo del volontariato nel limite del 5 per mille (a patto che i dipendenti che hanno prestato la loro opera volontaria presso l’ente non profit siano assunti a tempo indeterminato). Per quanto sia un fenomeno in crescita anche da noi, il volontariato aziendale non è attualmente normato, non è infatti contemplato neppure dal Codice del Terzo Settore (Legge 117/2017).
Qualche lettore del diciotto potrebbe alzare le orecchie: la cronaca, anche recente, ci insegna che, quando le aziende vogliono accreditarsi sul piano sociale, si deve saper valutare in modo critico e fare la parte del diavolo. Ne parliamo a cuore aperto con Luca Pereno, il referente per le attività sociali di Leroy Merlin. Ci spiega pazientemente che nel caso di Leroy Merlin il progetto viene rendicontato con la massima trasparenza e viene in seguito inserito nel bilancio di sostenibilità sociale. Inoltre, al fine di verificare la sostenibilità dei prodotti, Leroy Merlin si è dotata di Home Index, un indicatore che valuta l’impatto ambientale e sociale dei prodotti venduti prendendo in considerazione diversi aspetti (materie prime, produzione, trasporti, fase d’uso, riparabilità e durabilità, fine vita ed etica della produzione).
Per questo progetto presso Cascina Vita Nuova, ci spiega Pereno, Leroy Merlin ha fornito gli arredi, ha sistemato lo spiazzo dell’orto, ha regalato i cassettoni per la coltura degli ortaggi e ha provveduto a riempirli di terra. Il progetto è nato per iniziativa di una dipendente e vi hanno partecipato un’ottantina di lavoratori, di tutti i livelli e dei più differenti profili professionali. Ci spiega che Leroy Merlin sta portando avanti analoghi progetti di volontariato aziendale anche in altre città d’Italia. A Torino, presso il Reparto Radiologico Pediatrico dell’ospedale Regina Margherita; a Roma, in collaborazione con la Fondazione Alberto Sordi; in Sicilia, ove fornirà gli arredi per una casa rifugio per donne in difficoltà.
A giudicare dalla soddisfazione di alcuni addetti di ‘Progetto Arca’ con cui ci confrontiamo, l’intervento di Leroy Merlin è stato efficace e certo non di facciata, “pandori’, e “uova di Pasqua” qui non c’entrano.
É sabato 14 giugno e, mentre ci allontaniamo, notiamo che alcuni volontari e qualche bambino sta colorando un murales, un variopinto coacervo di frutta e verdura. Che sia di buon auspicio per il raccolto!
Mariangela Quaini